Codifica elettronica dei testi letterari ed e-book:
la marcatura XML TEI ed il trattamento informatico del romanzo Baltico di Matteo Collura
Sono tre i principali formati, utilizzati per la memorizzazione digitale dei libri elettronici: l'Adobe PDF, Il Microsoft Lit, e L'OEBPS. I primi sono soluzioni proprietarie di due tra le più importanti software house mondiali, l'ultimo è uno standard aperto promosso da un consorzio internazionale di soggetti attivi nel campo dell'editoria elettronica. Ognuno di questi formati ha proprie caratteristiche e peculiarità, limiti e vantaggi. Iniziamo la nostra trattazione con il più vecchio tra questi, l'Adobe PDF.
È opportuno, affrontando la trattazione del formato Adobe PDF, per meglio comprendere quanto verrà illustrato nel seguito del paragrafo, specificare brevemente la differenza che in ambito informatico intercorre fra grafica vettoriale e grafica bitmap.
Esistono due tipi di computer grafica: grafica a punti (bitmap graphics) e grafica vettoriale.
Nella grafica bitmap l'immagine è una griglia rettangolare (raster) di pixel[65] colorati. Tale griglia può essere paragonata ad un mosaico, le cui tessere sono costituite da pixel, quanto più piccole sono queste tessere tanto maggiore sarà la definizione dell'immagine. La grafica a punti è utilizzata soprattutto nella riproduzione di immagini di qualità fotografica. La grafica bitmap si presta meglio alla visualizzazione su video in quanto gli stessi monitor e televisori sono formati da una griglia di pixel. Tuttavia, in questo tipo di grafica l'immagine può essere ingrandita (a video o in stampa) soltanto ingrandendo la dimensione del pixel, che può diventare visibile, fino a mostrare la tipica struttura a mosaico (pixelizzazione).
La grafica vettoriale crea le immagini, descrivendole per mezzo di linee e curve. In pratica i dati dell'immagine vengono tradotti in equazioni matematiche che contengono tutte le istruzioni necessarie per tracciarla: ad esempio, per un segmento vengono solo memorizzate le coordinate del punto iniziale e di quello finale, per un cerchio solo le coordinate del centro e la lunghezza del raggio, mentre la colorazione avviene attraverso la colorazione delle linee e delle aree chiuse. La grafica vettoriale per essere visualizzata deve passare necessariamente attraverso un processo di rasterizzazione, ossia deve essere trasformata in un'immagine bitmap. Consistendo sostanzialmente in una descrizione matematica dell'immagine sono possibili nella grafica vettoriale, appunto attraverso semplici operazioni matematiche (eseguite dai programmi), operazioni di ridimensionamento dell'immagine senza alcuna perdita di qualità.
Uno dei primi formati multipiattaforma per la distribuzione di documenti elettronici, in seguito adottato anche per la diffusione di e-book, è stato l'Adobe PDF.
PDF (portable document format) è uno dei prodotti di punta della Adobe[66], software house americana fondata nel 1982 da John Warnock e Charles Geschke, già ricercatori dei laboratori Xerox PARC. Introdotto nel giugno 1993, il PDF è nato da una trasformazione di Adobe Postscript. Sviluppato da Warnock e Geschke il Postscript, primo ed a lungo unico prodotto della software house californiana, è un linguaggio di descrizione della pagina, ma anche un linguaggio di programmazione procedurale con comandi che indicano ad un dispositivo di output come rappresentare accuratamente la pagina descritta. Il Postscript si basa sui principi della grafica vettoriale per la descrizione della pagina. Postscript è nato per superare le incompatibilità e favorire l'interoperabilità tra sistemi di fotocomposizione, problema rilevante sino all'introduzione del linguaggio negli anni ottanta.
La caratteristica più importante del linguaggio è la sua indipendenza dai vari dispositivi di uscita; un file generato con questa tecnologia può essere stampato correttamente da periferiche di stampa di ogni tipo, con l'unico vincolo che i plotter e gli altri dispositivi devono supportare il linguaggio.
A partire da Postscript fu creato il PDF con l'obiettivo di risolvere il problema di poter condividere e distribuire documenti con testi e grafica formattati su piattaforme differenti, mantenendo il layout originale. I documenti PDF possono essere visualizzati su qualsiasi computer o inviati a qualsiasi dispositivo di stampa, indipendentemente dalla piattaforma hardware e software, in cui il documento originale è stato creato. Per visualizzare i file PDF occorre Acrobat Reader, oggi ribattezzato Adobe Reader, un'applicazione gratuita liberamente distribuibile e disponibile per praticamente tutte le piattaforme informatiche esistenti: si calcola che sino ad oggi siano state distribuite più di cinquecentomilioni di copie di tale software. Per la creazione di file PDF si utilizza il software Acrobat prodotto dalla Adobe; da qualche anno, tuttavia, sono comparse sul mercato soluzioni alternative (sebbene non complete come Acrobat), alcune delle quali gratuite, per la creazione di documenti PDF. I file PDF vengono creati per mezzo di una stampante virtuale chiamata Distiller: in pratica il file viene creato in una qualsiasi applicazione, word processor o altro, e poi inviato alla stampante virtuale che lo "traduce" in PDF. Nel corso degli anni PDF è diventato uno standard de facto per la distribuzione di documenti elettronici, nel maggio del duemila è stato ufficialmente approvato dall'ANSI come standard ufficiale. Originariamente il PDF è nato come formato per l'interscambio di documenti; fu la Glassbook Inc. sul finire del novantanove ad immettere sul mercato una soluzione basata su PDF per la distribuzione di e-book. Particolare successo ebbe il Glassbook Reader, un software per la lettura di e-book PDF: la finestra del programma si divideva in un'area principale, alla cui destra era affiancata una barra di comandi. L'area principale consentiva di accedere all'ambiente biblioteca, in cui erano elencati gli e-book disponibili sotto forma di miniatura dell'immagine della copertina. Era possibile selezionare i titoli visibili in base al soggetto, ordinarli secondo vari criteri e accedere a una finestra di informazioni mediante il tasto destro del mouse.
I pulsanti in alto a destra consentivano di scorrere le pagine avanti e indietro, di ruotare l'orientamento della finestra di 90 gradi, di aumentare o diminuire la dimensione della pagina; inoltre, il lettore poteva essere utilizzato anche affiancando due pagine.
Nell'estate del duemila, anche perché spinta dalla scesa in campo nel settore e-book della Microsoft, Adobe acquisì Glassbook, impadronendosi così delle sue tecnologie che vennero presto integrate nei suoi prodotti. Il Glassbook Reader divenne l'Acrobat Ebook Reader, nel corso del tempo il programma è stato arricchito di funzionalità e perfezionato. Sulla scorta di quanto fatto da Microsoft con il proprio lettore di e-book, anche Adobe integrò nel proprio prodotto una tecnologia di sub-pixel font rendering[67] per migliorare la leggibilità del testo denominata CoolType. Con l'acquisizione di Glassbook Adobe affiancò alla propria tecnologia per la tutela della proprietà intellettuale, PDF Marchant, le soluzioni di DRM per la gestione sicura della vendita di e-book nel formato Adobe PDF della società acquisita, tale piattaforma si chiama Content Server. Adottata da più di trecento siti di commercio elettronico la piattaforma Adobe, basata sui principi della moderna crittografia asimmetrica, fornisce una soluzione completa a tutti i soggetti della filiera del libro elettronico, dall'autore all'editore, dal distributore al rivenditore assegnandogli un ruolo preciso nella rete di distribuzione dell'e-book stesso. Una delle caratteristiche di spicco dell'Adobe Content Server è quella di consentire il prestito dei libri elettronici: fattore al momento non praticabile con altri sistemi software. La versione 2.2 di Adobe Ebook Reader è stata l'ultima; infatti, dall'estate di quest'anno (2003) le tecnologie di questo software sono state integrate con quelle dell'Acrobat Reader che ha così assunto il nome di Adobe Reader divenendo un lettore universale per tutto quanto si basi su PDF: documenti, e-book, album fotografici elettronici prodotti con Photoshop Album etc..
Adobe Reader abbandona l'interfaccia funzionale dell'Ebook Reader a favore di quella più spartana del vecchio Acrobat Reader.
Essendo PDF un formato per la descrizione fisica della pagina, e quindi più incentrato sull'aspetto grafico di questa piuttosto che sul suo contenuto testuale, presenta alcuni limiti per l'uso come formato e-book. Un libro elettronico in formato PDF deve essere creato, avendo in mente il dispositivo su cui questo verrà visualizzato; infatti, essendo praticamente un file vettoriale, il documento PDF potrà soltanto essere ingrandito o rimpicciolito per adeguarsi al dispositivo altrimenti, ad esempio, su schermi piccoli come quelli dei Personal Digital Assistant (PDA), si dovrà ricorrere ad un fastidioso scrolling verticale ed eventualmente anche orizzontale; invece, gli e-book basati sulla marcatura logica e strutturata del testo riescono ad adattarsi alla piattaforma con cui vengono aperti, creando dinamicamente le pagine e adattando l'impaginazione al dispositivo sia questo il monitor di un computer oppure il piccolo schermo di un PDA. Per cercare di ovviare a questo inconveniente a partire dalla versione cinque di Acrobat i file PDF possono contenere tag, che consentono di riformattare il flusso di testo al fine di adattarsi a dispositivi diversi. Tuttavia, essendo il PDF rivolto principalmente alla rappresentazione finale della pagina ed alla sua riproduzione su video o a stampa, difficilmente può possedere la ricchezza di metainformazione e la conseguente versatilità ed adattabilità alle esigenze più diverse di un documento basato su di un linguaggio di markup.
Con l'obiettivo di sviluppare e promuovere uno standard aperto, non proprietario, leggibile da tutti i sistemi ed atto a favorire la diffusione dell'editoria elettronica, è stato creato nell'ottobre del 1998 l'Open e-book Forum[68] (OEBF), una organizzazione privata internazionale composta da produttori di software e hardware, editori, autori, lettori ed altre associazioni e istituzioni attive nel campo dell'editoria elettronica e non. Fra i membri dell'Open e-book Forum vi sono aziende dell'Information Tecnology, quali Microsoft, Adobe, Overdrive, Palm Digital Media Group, Hewlett-Packard Labs, numerose case editrici come HarperCollins, McGraw-Hill, Random House, vari enti e associazioni tra cui spiccano il National Institute of Standards and Technology (NIST), la Library of Congress, l'American Library Association, l'Association of American Publishers. Sino a poco tempo orsono sono stati membri dell'OEBF le italiane Mondadori, IPM, azienda attiva nel mercato delle telecomunicazioni e dei sistemi automatici di pagamento conosciuta in tutto il mondo per la produzione di telefoni pubblici (tra cui anche il nuovo "Digito" della Telecom presente nelle nostre strade) e produttrice del "My Friend" un versatile e-book reader device, e Somedia società del Gruppo Editoriale l'Espresso impegnata nel settore della Formazione on-line e dell'Editoria Multimediale.
Uno standard formale per gli e-book, chiamato in origine OEB, ma a partire dalla versione 1.2 delle specifiche, OEBPS, è stato elaborato dall'Open e-Book Forum già nel settembre del 1999 con il rilascio della prima versione delle specifiche OEBPS 1.0 (Open eBook Publication Structure specification), il documento in cui vengono descritte le caratteristiche di questo linguaggio per l'editoria digitale. A questa prima versione ne è seguita una seconda riveduta e corretta, la 1.01, nel luglio 2001. Nell'agosto del 2002 è stata rilasciata con la 1.2 la terza e per il momento ultima versione delle specifiche, la cui evoluzione comunque continua.
Il formato OEBPS si basa su alcune tecnologie già consolidate in ambiente internet: XML, HTML, CSS.
Una pubblicazione OEBPS è formata da un insieme di file HTML, i quali comprendono i contenuti della pubblicazione elettronica. Tuttavia, nella pubblicazione OEBPS si ricorre soltanto ad un sottoinsieme del linguaggio HTML 4.0 e CSS2; infatti, non tutti i comandi di questi due linguaggi sono supportati dal formato OEBPS. A partire dalla versione 1.2 delle specifiche il dizionario di markup è divenuto un puro sottoinsieme dello standard XHTML 1.1 (l'evoluzione-conversione in XML del vecchio HTML).
L'insieme di file costituenti la pubblicazione OEBPS, conosciuti anche come pacchetto OEBPS, sono collegati fra di loro ed organizzati per mezzo di un file XML detto package file e caratterizzato generalmente dall'estensione ".opf". Le specifiche definiscono la sintassi del vocabolario XML con cui realizzare il package file. Il package file costituisce la radice dell'albero dei documenti della pubblicazione ed è sostanzialmente un file XML contraddistinto da sei sezioni fondamentali:
Ecco di seguito ad esempio come potrebbe presentarsi il codice di un documento ".opf":
<?xml version="1.0"?>
<!DOCTYPE package
PUBLIC "+//ISBN 0-9673008-1-9//DTD OEB 1.0 Package//EN" "http://openebook.org/dtds/oeb-1.0/oebpkg1.dtd">
<package unique-identifier="identificatore_univoco">
<metadata>
<dc-metadata xmlns:dc="http://purl.org/dc/elements/1.0/" xmlns:oebpackage="http://openebook.org/namespaces/oeb-package/1.0/">
<dc:Identifier id="identificatore_univoco">identificatore</dc:Identifier>
<dc:Title>Titolo dell'opera</dc:Title>
<dc:Creator file-as="Nome Cognome" role="aut">nome autore</dc:Creator>
<dc:Subject>argomento</dc:Subject>
<dc:Description>descrizione dell'opera</dc:Description>
<dc:Contributor file-as="Nome Cognome" role="com">nome curatore edizione elettronica</dc:Contributor>
<dc:Type>genere dell'opera</dc:Type>
<dc:Date>data</dc:Date>
</dc-metadata>
</metadata>
<manifest>
<item id="toc" href="indice.htm" media-type="text/html" />
<item id="main" href="contenuto.htm" media-type="text/html"/>
<item id="about" href="about.htm" media-type="text/html"/>
<item id="copyright" href="copyright.htm" media-type="text/x-oeb1-document"/>
<item id="coverstandard" href="copertina.jpg" media-type="image/jpeg" />
</manifest>
<spine>
<itemref idref="toc" />
<itemref idref="main" />
</spine>
<tours>
<itemref idref="main" />
<itemref idref="toc" />
</tours>
<guide>
<reference type="toc" title="Indice" href="indice.htm" />
<reference type="other.ms-about" title="About" href="about.htm" />
<reference type="copyright-page" title="Copyright" href="copyright.htm" />
<reference type="other.ms-coverimage-standard" title="cover image standard" href="copertina.jpg" />
</guide>
</package>
Sebbene gli e-book in formato OEBPS possano essere letti attraverso lettori compatibili, quello creato dall'Open eBook Forum non è un formato pensato per l'utente finale ma piuttosto un formato "intermedio", uno standard aperto utile per creare una sorta di "sorgente" del libro elettronico che possa poi essere compilato in vari formati proprietari.
Le specifiche OEBPS al momento attuale non prevedono particolari indicazioni riguardo soluzioni per la protezione della proprietà intellettuale degli e-book OEBPS; comunque l'Open ebook Forum ha da qualche tempo iniziato a collaborare con l'Electronic Book Exchange (EBX), un'organizzazione nata per l'elaborazione collettiva di standard nel campo della protezione dei diritti d'autore nell'ambito dell'editoria elettronica con l'intenzione di contribuire alla formazione di una tecnologia di DRM standard e aperta.
Come detto, OEBPS è uno standard aperto che rappresenta soprattutto un formato intermedio per la realizzazione di libri elettronici in formati proprietari integranti sistemi di protezione del contenuto, di cui OEBPS è privo. Proprio sullo standard OEBPS si basa la soluzione Microsoft per il libro elettronico, il formato LIT.
Viene comunemente indicato come LIT il formato Microsoft per i libri elettronici, in quanto ".lit"[71] è l'estensione dei file e-book fruibili grazie al software di lettura degli e-book Microsoft, il Microsoft Reader. Rilasciato in versione per Pocket PC nell'aprile del 2000 e nella versione 1.0 per la piattaforma PC all'inizio di agosto 2000 e giunto oggi alla versione 2.0, il Microsoft Reader è, per usare le stesse parole con cui lo descrive la software house di Redmond : "un'applicazione software gratuita, sviluppata per consentire un'esperienza di lettura su schermo che si avvicina alla praticità e alla qualità del testo su supporto cartaceo. Microsoft Reader è il primo prodotto in cui sia stata inclusa la tecnologia di visualizzazione brevettata ClearType, che migliora fino al 300% la risoluzione su schermi LCD per fornire un tipo di visualizzazione simile alla stampa."[72]
Microsoft ClearType è una sofisticata tecnica di anti-aliasing, atta a migliorare la leggibilità del testo a video. Come si è già rilevato gli schermi dei computer sono formati da una griglia di pixel disposti su righe e colonne. A causa di questa struttura a "mosaico" dei dispositivi di visualizzazione, quando la risoluzione, ossia il numero di pixel per pollice, del sistema di visualizzazione non è sufficiente, oppure una immagine viene ingrandita sino a render visibile i singoli punti che la costituiscono, si produce un effetto di distorsione grafica, detto Aliasing, caratterizzato dall'aspetto "a gradini" di alcuni elementi grafici quali linee curve o rette diagonali, quindi particolarmente evidente con i caratteri di testo. Per contrastare questo fastidioso effetto "mosaico" sono stati sviluppati degli algoritmi, detti di anti-aliasing o dithering, che sfumano la scalettatura di testo ed immagini. L'artificio, cui ricorrono questi programmi, consiste nell'aggiungere ai bordi dell'immagine dei pixel di minore intensità cromatica rispetto all'immagine stessa, producendo così l'impressione di un arrotondamento dei bordi. Questa tecnica si avvale della tendenza che ha l'occhio umano a mediare l'effetto di un insieme di punti vicini di diverso colore, confondendoli nella percezione di un'unica tinta. Le tecnologie di sub-pixel font rendering, quali Microsoft ClearType o Adobe Cooltype, finalizzate al miglioramento della leggibilità dei testi, rappresentano una evoluzione delle tecniche di anti-aliasing che vengono applicate non più al livello dei pixel, ma a quello dei subpixel. Alla base di questi algoritmi grafici vi è il fatto che ogni pixel di uno schermo è in realtà composto da tre subpixel uno rosso, uno verde ed uno blu; partendo, quindi, da questo presupposto si è riusciti a sviluppare delle più accurate tecniche di anti-aliasing che operando a livello di subpixel[73], più piccoli dei pixel, riescono perciò a garantire una migliore nitidezza complessiva nel disegno dei caratteri rispetto alle tradizionali tecniche di anti-aliasing. I benefici di questa tecnologia si riescono ad apprezzare soprattutto sugli schermi a cristalli liquidi (LCD)[74], dove i sub-pixel sono tre rettangoli adiacenti in senso orizzontale.
L'interfaccia del programma richiama da vicino l'aspetto di un libro stampato in formato tascabile, sul modello di quella del Glassbook Reader, poi Adobe Ebook Reader. Il software consente la lettura delle pagine senza la necessità di uno scrolling verticale e la finestra del programma può essere sovrapposta a quella di altri programmi in esecuzione. Una caratteristica pregevole del Microsoft Reader è il supporto per la gestione del page flow in modo dinamico. Essendo il LIT un formato basato su di un linguaggio di marcatura logica del testo, il Reader è stato dotato di un motore di lettura dinamico, in grado di creare l'e-book pagina per pagina sulla base delle caratteristiche del dispositivo di visualizzazione. Questa gestione dinamica del layout comporta la capacità di adattare automaticamente la quantità di testo contenuta nelle pagine e la loro dimensione (pur mantenendo un rapporto fisso di 4/3 tra altezza e larghezza) in base alla risoluzione e dimensione dello schermo. In questo modo uno stesso e-book può essere letto indifferentemente su un computer da tavolo, su un portatile o su un palmare senza che si debba scorrere in verticale la pagina. Inoltre, le dimensioni del testo possono essere aumentate o diminuite in base alle esigenze dell'utente.
Il Microsoft Reader prevede la possibilità di poter cercare delle parole all'interno del testo, di evidenziare frasi e di aggiungere delle note. Sin dal momento del lancio del suo software di lettura nel 2000 la Microsoft ha stretto accordi con numerosi importanti editori: in Italia Mondadori è stata la prima casa editrice a vendere e-book per il Microsoft Reader. Sul fronte dei sistemi per la protezione dei diritti di copyright il formato di file di Microsoft Reader impedisce la modifica non autorizzata del contenuto di un e-book; il lettore, inoltre, non prevede alcuna opzione di stampa diretta del testo dei libri elettronici.
La piattaforma DRM per la gestione sicura della vendita di e-book nel formato Microsoft LIT si chiama D.A.S. (Digital Asset Server), ed analogamente ad altre, come ad esempio quella Adobe, si basa su sofisticate tecniche crittografiche. Il sistema D.A.S. opera principalmente su tre livelli di protezione:
Sealed (sigillato): è il livello di protezione base applicato al momento della conversione del file, il quale viene criptato in modo tale da assicurarne l'integrità del contenuto. Di un e-book "sigillato", in pratica qualsiasi file LIT, non può essere modificato il testo né qualsiasi altro contenuto. A questo livello di protezione gli e-book possono essere letti da qualsiasi copia del Microsoft Reader anche se quest'ultimo non è attivato; è possibile, inoltre, copiare tranquillamente il file del libro elettronico.
Inscribed (iscritto): oltre ad essere "sigillati", questi e-book vengono "iscritti" con delle informazioni sull'acquirente, nome, cognome ed altri eventuali dati sensibili, che compaiono sulla pagina di copertina; questi e-book possono essere letti da qualunque Reader, ma garantiscono la possibilità di risalire all'acquirente del prodotto.
Owner Exclusive (proprietà esclusiva): il terzo livello garantisce la protezione massima. Oltre ad essere iscritto il file è ulteriormente criptato per mezzo di un sistema asimmetrico di chiavi, in modo tale che il libro sia associato in modo univoco soltanto ad una determinata copia del Microsoft Reader, che, per accettare libri a questo livello di protezione, deve essere necessariamente attivato. L'attivazione è una procedura mediante la quale viene creata una particolare chiave di decrittazione collegata con l'identità dell'utente e la configurazione hardware del dispositivo di lettura; questa chiave è utilizzata per la decodifica dei titoli protetti con il sistema Owner Exclusive e serve ad impedire la distribuzione illecita di copie di e-book acquisiti. In pratica, il libro elettronico potrà essere letto soltanto su quei dispositivi e con quelle copie del Reader, in cui è presente la chiave di decrittazione, al momento è possibile l'attivazione di soltanto un certo numero di copie del Microsoft Reader, inoltre questo può essere attivato al massimo soltanto un certo numero di volte stabilito dal produttore del software[75]. Negli e-book Owner Exclusive l'opzione di copia del testo è disabilitata. Questa modalità di protezione dei testi rischia di limitare eccessivamente la libertà dell'acquirente, che non può prestare i propri e-book e che rischia di non poter più leggere in alcun modo i propri libri dopo aver cambiato il proprio hardware o anche soltanto formattato il proprio hard disk, cosa abbastanza comune in ambito informatico, per un numero di volte superiore alle attivazioni disponibili.
Esistono vari strumenti per la creazione di file LIT alcuni commerciali, altri gratuiti. Per tutte le versioni di Word a partire dalla 2000 Microsoft mette a disposizione un piccolo plug-in per il noto programma di videoscrittura, che permettere di salvare file di Word in formato LIT. Sul sito della Microsoft è anche presente un kit per sviluppatori, che desiderano integrare nelle proprie applicazioni la possibilità di salvare in formato LIT.
Il panorama software per questo formato va crescendo di giorno in giorno, oltre alle applicazioni complete, come il software di authoring ReaderWorks della Overdrive, società che fornisce anche servizi nella gestione del sistema Digital Asset Server della Microsoft, particolarmente interessanti sono i compilatori per pacchetti OEBPS che partendo da pubblicazioni conformi allo standard sviluppato dall'Open eBook Forum producono e-book in formato LIT.
L'approccio Microsoft all'e-book è per certi aspetti molto diverso da quello Adobe, ambedue le soluzioni presentano pregi e difetti. Citando fonti Microsoft: "Il formato PDF è molto utile nel caso in cui sia necessario acquisire documenti e stampare immagini. Tuttavia, è un formato statico e non favorisce un buon adattamento della pagina, né si adatta alle dimensioni dello schermo in uso, presentando in questo modo alcune limitazioni". Le funzioni di page flow dinamico del programma Microsoft rendono il Reader probabilmente il sistema ideale per una fruizione a video dei libri elettronici; d'altra parte, il formato PDF ha decisamente una marcia in più in tutti quei casi in cui è importante mantenere l'informazione circa l'aspetto grafico della pagina. Il formato LIT, essendo ancora piuttosto giovane, non è in grado di gestire a livelli professionali l'inserimento di grafica e immagini, attività in cui invece eccelle il formato della Adobe e che è molto importante in ambiente scientifico; tra l'altro, il PDF è uno dei pochi formati che garantisce una corretta visualizzazione di simboli matematici prodotti con il tex[76]. I file LIT crittati possono essere letti con Personal Computer con sistema operativo Windows a partire dalla versione 98 e con Pocket PC (dotati di sistema operativo PocketPC2000 o successivo) con installato ed attivato Microsoft Reader; i file LIT non crittati possono essere letti con Personal Computer con sistema operativo Windows a partire dalla versione 98 e con qualsiasi versione dei Pocket PC; probabilmente il più grosso limite di questo formato è la chiusura verso importanti piattaforme informatiche e sistemi operativi quali Linux o Macintosh. Potremmo dire che i due formati concorrenti PDF e LIT sono per certi versi complementari con vantaggi e limiti, che possono emergere sulla base dell'uso cui il libro elettronico è destinato.