Codifica elettronica dei testi letterari ed e-book:
la marcatura XML TEI ed il trattamento informatico del romanzo Baltico di Matteo Collura

II.2. STORIA DELL'E-BOOK

La storia dell'e-book ha origine intorno alla fine degli anni novanta, in seguito all'affermazione dei siti commerciali per la vendita di libri (cartacei) on-line, i quali iniziarono ad offrire ai propri clienti contemporaneamente alle librerie, oltre alla versione cartacea, anche una trasposizione digitalizzata dei libri in uscita.

II.2.1. Alan Kay

Secondo alcuni[50] l'idea del libro elettronico è nata insieme a quella del personal computer, partorita dalla fervida mente di Alan Kay. Nel 1968 Kay concepì l'idea di un dispositivo, da lui chiamato Dynabook, che avrebbe dovuto essere "un personal computer interattivo e portatile, accessibile come un libro"[51]. L'idea del Dynabook fu alla base del lavoro svolto dallo studioso presso lo Xerox Palo Alto Research Center (PARC). Qui videro la luce le graphical user interfaces; concetti come quello di "finestra", "icona", "doppio click" furono sviluppati presso il Parc anche grazie al decisivo contributo di Alan Kay, il quale era ispirato e guidato dalla sua originale visione di "libro dinamico".[52]

II.2.2. Project Gutenberg

Un importante passo avanti nella storia dell'e-book è rappresentato dall'interesse per i testi letterari in formato elettronico suscitato dal Project Gutenberg.

Probabilmente, il primo ad utilizzare il computer non soltanto per l'esecuzione di complesse operazioni matematiche, ma anche per la diffusione di opere letterarie su supporto digitale fu Michael Hart[53]. Nel lontano 1971 (siamo agli albori dell'era informatica) egli, studente dell'Università dell'Illinois, ebbe in modo del tutto casuale la possibilità di accedere al mainframe Xerox Sigma V., un costosissimo computer del Materials Research Lab dell'Università. Hart ottenne un account con 100.000.000 di dollari in tempo computer[54]; egli decise che il modo migliore per sfruttare la costosa potenza del computer consisteva nell'archiviazione, nel recupero e nella ricerca delle informazioni contenute nel patrimonio librario mondiale, al fine di diffondere, sfruttando le possibilità offerte dalla tecnologia digitale, il patrimonio culturale dell'umanità al maggior numero di persone possibile. Animato da questi nobili propositi Hart cominciò a digitare manualmente sul suo terminale il testo della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti: prendeva così l'avvio il Project Gutenberg. Nel giro di pochi anni al capostipite Hart si aggiunse una folta serie di volontari "amanuensi elettronici", i quali contribuirono a creare il più noto e ricco archivio testuale presente su Internet. Il Progetto Gutenberg ospita opere ormai libere dai diritti d'autore codificate in formato "Plain Vanilla ASCII" (ASCII puro a sette bit), il minimo comune denominatore per quanto riguarda la trasmissione di dati nella stragrande maggioranza dei computer esistenti[55]. Gli oltre seimila testi ospitati dal progetto sono direttamente accessibili da chiunque tramite internet[56]; per la sua notorietà il progetto Gutenberg è replicato su moltissimi server FTP ed è anche distribuito su CDROM dalla Walnut Creek. Al progetto Gutenberg sono anche dedicati una mail list e un newsgroup (bit.listserv.gutenberg), grazie ai quali è possibile avere informazioni sugli ultimi titoli inseriti nella biblioteca ed essere aggiornati sulle nuove iniziative.

II.2.3. The Random House Electronic Thesaurus

Dobbiamo a Dick Brass, oggi vicepresidente per lo sviluppo tecnologico di Microsoft, il primo dizionario elettronico, nonché il primo software di correzione ortografica. Nel 1981 per la Dictronics Publishing, Inc. egli contribuì alla realizzazione del Random House Electronic Thesaurus, che può a buon diritto esser considerata la prima enciclopedia elettronica disponibile sul mercato.

II.2.4. Franklin Electronic Publishers

Il primo dispositivo che per certi aspetti può esser ricondotto ad un e-book reader device, fu realizzato nel 1986 dalla Franklin Electronic Publishers, Inc., società con base a Burlington, New Jersey; si trattava di un'evoluta agenda elettronica, la quale aveva la possibilità di contenere un dizionario digitale. Successivamente la Franklin realizzò una serie di altri titoli, opere di consultazione per professionisti ed uomini d'affari, integrabili nell'agenda; si dava così agli utilizzatori dell'apparecchio la possibilità di avere sempre con sé in uno spazio assai ridotto manuali, dizionari, enciclopedie che altrimenti non sarebbero stati agevolmente trasportabili per via del loro ingombro.

II.2.5. Il Sony Data Discman

Nel luglio del 1990 la Sony introdusse sul mercato giapponese e nel 1991 in quello americano il Sony Data Discman, un innovativo lettore di cd audio e cd-rom da 8 cm dotato di uno schermo a cristalli liquidi da 3,4 pollici che associava alle capacità di lettura di compact disc audio e video anche quella di cd contenenti testi. In associazione al dispositivo venivano forniti tre titoli in cd-rom Compton's Concise Encyclopedia, Wellness Encyclopedia e Passport's World Travel Translator. I libri elettronici per il Sony Data Discman occorreva fossero preparati usando il software Sony Electronic Book Authoring System (SEBAS), un sistema di authoring basato su SGML. I titoli che furono realizzati per il Data Discman furono soprattutto opere di consultazione, quali dizionari, guide cinematografiche e di viaggio, vocabolari; tra i pochi titoli di argomento letterario (forse l'unico) si ricorda "Library of the Future" un cd-rom realizzato dalla World Library, Inc. contenente nella sua prima edizione ben 450 opere complete di narrativa, filosofia, teologia, politica, teatro e scienza di circa 50 autori; la seconda edizione conteneva un numero di testi doppio. Caratteristica rilevante del titolo era la possibilità di effettuare ricerche all'interno dell'intero parco dei libri contenuti nel cd adoperando oltre agli operatori boleani anche filtri per luogo (nazione, regione, continente), tempo (secolo, anno, era) e categoria (disciplina, genere) dell'opera ricercata. Le schermate potevano essere salvate, le configurazioni archiviate, e le opere confrontate sinotticamente.

Tra il 1990 e il 1994 furono prodotti circa 300.000 titoli di libri per il formato Data Discman. Le unità vendute di questo apparecchio nel 1994 erano state complessivamente 800.000; nonostante il formato Sony fosse stato adottato anche da altri grandi produttori di elettronica di consumo (Panasonic, Sanyo, Sharp), non fu grande il successo di questo innovativo prodotto e la sua diffusione restò circoscritta al mercato giapponese.

II.2.6. Rocket e Softbook

Il primo lettore dedicato per e-book è stato il Rocket e-book prodotto dalla Nuvomedia, una società fondata nel 1998 con il supporto dei capitali di Bertelsmann Ventures e della Barnes & Noble. Il dispositivo, una tavoletta di non più di un chilo di peso dotata di uno schermo monocromatico a cristalli liquidi sensibile al tocco, è stato presentato nel corso della Fiera del Libro di Francoforte nel 1998. Nello stesso anno sono iniziate le vendite dei titoli per il Rocket e-book, le "Rocket Editions", nella libreria on-line di Barnes&Noble, numerosi altri editori hanno in seguito adottato il formato Rocket per le proprie edizioni elettroniche.

Il Rocket e-book ha di poco strappato la palma di primo e-book reader device portatile ad un altro dispositivo, il Softbook, prodotto dalla Softbook Press. Il Softbook presenta caratteristiche analoghe al lettore della Rocket fatta eccezione per la presenza di un modem interno che permetteva di scaricare direttamente da Internet il libri elettronici per l'apparecchio.

II.2.7. Il 2000 anno zero

L'introduzione sul mercato del Rocket e-book e del Softbook suscitò un grande interesse da parte di numerosi soggetti del mondo del libro tradizionale e degli ambienti informatici. La nuova realtà dell'e-book venuta alla ribalta sul finire degli anni novanta accese speranze ed aspettative sia negli ambienti tecnologici, sia in quelli editoriali e culturali per la nascita di un nuovo fiorente (si prevedeva) mercato e per l'affermazione di nuove modalità di scrittura e di fruizione dei testi. Attorno alla innovativa tecnologia del libro elettronico si registrò un fervore di iniziative e di progetti con la scesa in campo di protagonisti sia del mondo dell'informatica, sia di quello editoriale che temevano di rimanere tagliati fuori da un nuovo, potenzialmente assai consistente, business. Intorno all'e-book si focalizzò anche l'interesse dei media e del mondo accademico, si ebbe un fiorire di saggi, servizi giornalistici, dossier dedicati alla nuova nascente realtà, in alcuni casi si annunciava ottimisticamente il sorgere di una nuova era per la lettura ed il libro in genere. Il duemila può essere considerato l'anno zero per l'e-book e per certi versi l'inizio del, si spera temporaneo, declino.

Nel gennaio 2000 la Gemstar, famosa per l'introduzione del sistema show view per i videoregistratori, ha acquisito le società pioniere del mercato e-book la Nuvomedia e la Softbook Press acquisendo così anche la tecnologia dei loro rispettivi lettori, che frattanto avevano ispirato una serie di, più o meno validi, epigoni. La Gemstar ha poi stabilito un accordo con il colosso dell'elettronica di consumo Thomson-RCA per sviluppare le nuove versioni dei due prodotti, presentate già nel mese di agosto ed immesse sul mercato a metà ottobre.

II.2.8. Il caso King

Un evento che, come ha giustamente notato Fabio Ciotti, "per la sua carica simbolica ha avuto l'effetto di un macigno lanciato nello stagno del mercato editoriale"[57] è stato, il 14 Marzo 2000, il rilascio da parte di Stephen King, autore tra i più venduti al mondo, del romanzo breve Riding the Bullett (Cavalcando il proiettile). Il maestro dell'horror ha reso disponibile il romanzo, in realtà una racconto breve di appena sessantasei pagine, esclusivamente sul web mettendolo in vendita alla cifra di due dollari e mezzo ed affidandone la distribuzione ai principali venditori di libri on-line, tra cui Amazon, SimonSays e NetLibrary, oltre che ad alcuni produttori di dispositivi e titoli per il mercato dell'editoria elettronica (Glassbook Inc., SoftLock.com., netLibrary, Nuvomedia Inc.'s Rocket eBook, Peanutpress.com e SoftBook Press). Quello di Riding the Bullett ha rappresentato un vero e proprio caso editoriale; nelle prime quarantotto ore dal rilascio il libro è stato acquistato e scaricato da ben cinquecentomila persone, e gli stessi server delle librerie virtuali spesso non sono riusciti a reggere l'imponente mole di traffico.

L'esperimento di King poté esser considerato un esperimento riuscito oltre che un successo, tuttavia dopo appena due settimane il libro venne piratato: infatti, disponibile in vari formati e per diverse piattaforme, la protezione della versione PDF del libro, basata su di un sistema di criptazione a quaranta bit, venne rimossa da hacker sconosciuti. La Glassbook inc., all'epoca titolare della tecnologia di protezione e responsabile della pubblicazione del libro on-line per il formato PDF, si affrettò a modificare il sistema di protezione alzando il livello di criptazione del testo usando una chiave a 64 bit; tuttavia, il danno era fatto e il libro cominciò a circolare in rete ed essere duplicato illegalmente tra gli appassionati in via gratuita.

Nonostante l'incidente Glassbook, l'esperienza fu considerata positiva; nel luglio di quello stesso anno King iniziò a pubblicare come e-book i capitoli di un nuovo romanzo, The Plant; le puntate del romanzo venivano pubblicate con cadenza mensile in blocchi di circa cinquemila parole e messe in vendita con la formula dello shareware[58] sul sito dello scrittore[59] al prezzo di un dollaro l'una per le prime tre parti, due dollari invece per le altre fino all'ottava; lo scrittore si impegnava a rendere gratuiti tutti i capitoli successivi all'ottavo, si prospettava così per l'opera completa una spesa complessiva di tredici dollari, pressappoco il prezzo di una edizione tascabile. Il patto con i lettori, si leggeva nelle pagine del sito, era: "If you pay, the story rolls. If you don't, the story folds" (se paghi la storia continuerà altrimenti si interromperà). E la storia venne interrotta. Con la sesta parte pubblicata a dicembre la prosecuzione del racconto è stata sospesa, messa "in ibernazione" per usare le parole dell'autore. In termini di download l'avvio per The Plant era stato esaltante: centocinquantaduemila solamente nel corso della prima settimana, tuttavia erano soltanto centoventimila i lettori paganti che avevano scaricato il primo capitolo, solo quarantamila il quinto[60]. Come afferma l'assistente dello scrittore, Marsha DeFilippo: "In ottobre solo il 46 per cento di chi ha scaricato il quarto episodio ha effettivamente sborsato il prezzo richiesto"[61]. In termini puramente commerciali l'esperimento poté considerarsi fallito (secondo i fortunati standard di Stephen King), il profitto netto per l'autore è stato di 463.832 dollari (circa 1 miliardo di lire). Infatti, il profitto lordo dovuto alle vendite è stato di 721.000 dollari, ai quali vanno, però, detratti i 14.000 dollari per realizzare le varie versioni dell'e-book, 141.150 dollari spesi in pubblicità e 103.000 dollari per il sito web[62]. Agli inizi di gennaio del 2001 lo scrittore ha affidato alla propria casa editrice, la Philtrum Press, la vendita elettronica vera e propria del racconto, in tutte le sue sei parti, per il prezzo complessivo di sette dollari, e come ha detto l'autore: "Per questo, cari amici avrete bisogno della vostra carta di credito... Mia mamma non ha allevato uno stupido."[63]

II.2.9. La scesa in campo dei giganti dell'editoria

Nel corso del duemila sulla scorta dell'euforia generale per il fenomeno e-book anche alcuni giganti dell'editoria e della distribuzione hanno deciso di entrare nel mercato del libro elettronico. Time-Warner e Random House hanno fondato iPublish e AtRandom con l'obiettivo di produrre, pubblicare e distribuire titoli in formato elettronico. In seguito anche Simon&Schuster e McGraw-Hill hanno varato iniziative analoghe. Barnes&Noble, uno dei protagonisti della distribuzione editoriale negli Stati Uniti, dopo un accordo con Microsoft, si è lanciata nel mercato e-book con il suo sito (www.barnesandnoble.com), ed ha acquisito iUniverse.com, un sito dedicato alla pubblicazione di inediti in formato elettronico; anche Amazon a partire dal duemilauno, grazie ad un accordo con Microsoft, ha iniziato la distribuzione di e-book. Pure in Italia tra il duemila ed il duemilauno si è assistito alla scesa in campo di importanti soggetti quali Mondadori, Rizzoli, Apogeo-Longanesi, Il Sole 24 ore, Fazi Editore e Laterza che hanno avviato iniziative per la distribuzione e commercializzazione di libri elettronici.

II.2.10. Le grandi software house

Non sono rimaste a guardare le grandi software house, multinazionali del calibro di Microsoft e Adobe, che intravedendo la possibilità di congrui guadagni hanno deciso di lanciarsi nell'agone dell'e-book con delle proprie piattaforme tecnologiche.

Nel corso del duemila Microsoft ha presentato il suo formato per e-book ed il rispettivo software di lettura per le piattaforme Pocket Pc e PC/Windows. La Adobe , già titolare di una tecnologia standard di mercato per la distribuzione di documenti elettronici il Portable Document Format (PDF), ha acquistato la Glassbook, società produttrice di una completa piattaforma per la lettura e la protezione di e-book basata appunto su PDF, acquisendone così le tecnologie.

II.2.11. Il declino

Nel corso del duemila vide addirittura la luce un premio letterario internazionale riservato agli e-book, il Frankfurt eBook Awards, organizzato dalla International eBook Award Foundation nell'ambito della Fiera del Libro di Francoforte, a testimonianza del grande entusiasmo che in tutti i settori vi era per l'e-book; tuttavia, già sul finire del duemila e soprattutto nel corso del duemilauno proprio l'entusiasmo fu irrimediabilmente destinato ad affievolirsi. Il mercato non si rivelò maturo per il nuovo oggetto digitale, l'interesse del pubblico non fu ai livelli che entusiasticamente si prevedeva, l'evidenziata debolezza delle soluzioni di protezione del diritto d'autore, l'imperversare della cosiddetta "guerra degli mp3" ed il caso Napster smorzarono decisamente gli iniziali entusiasmi per l'e-book; fallimenti e ripiegamenti su posizioni più prudenti delle iniziative avviate sancirono una vera e propria crisi per un mercato che forse in realtà non si era mai realmente avviato. Già nel novembre duemilauno la Random House cancella il logo AtRandom che appariva sui libri stampati, originariamente pubblicati in versione elettronica ed attua un consistente ridimensionamento della sua divisione e-book. La segue a ruota in dicembre la Aol-Time Warnes che chiude la sua divisione iPublish.com. Nel duemiladue il Frakfurt eBook Award ha chiuso i battenti per il venir meno del sostegno degli sponsor e per la carenza di titoli da sottoporre al giudizio della giuria.

Ha suscitato scalpore nel corso del duemilauno il cosiddetto caso Sklyarov. Dmitry Sklyarov è un giovane programmatore russo che per la Elcomsoft, la software house presso cui lavorava, aveva realizzato un programma, l'"Advanced eBook Processor" (AEBPR), capace di bypassare le protezioni poste da Adobe sugli e-book realizzati con le proprie tecnologie, originariamente acquisite dalla Glassbook Inc.; AEBPR è perfettamente legale in Russia, dato che la legge locale dà al consumatore il diritto di creare una copia di backup dei prodotti software acquistati. Inoltre il programma funziona soltanto con e-book regolarmente acquistati tuttavia rimuovendo le protezioni rende possibile la copia e la distribuzione illegale degli e-book. Il 19 luglio 2001 a Las Vegas, dopo aver parlato al pubblico in una conferenza sulla sicurezza informatica in cui aveva per l'appunto presentato il software Advanced eBook Processor come rappresentante della Elcomsoft, Dmitry Sklyarov venne arrestato dalle autorità statunitensi proprio per via di quel prodotto, incriminato formalmente per cinque violazioni del copyright in base al Digital Millennium Copyright Act (una recente legge statunitense per la difesa della proprietà intellettuale che offre ampi poteri ai titolari dei diritti). Per il programmatore russo da quel momento iniziò una vera e propria odissea giudiziaria con l'incarcerazione ed in seguito il sequestro del passaporto e l'impossibilità di tornare in Russia. Un coro di voci si levò a favore del giovane contro la stessa Adobe, la quale dopo le numerosissime proteste per l'arresto di Sklyarov aveva ritirato le proprie denunce. Il clamore fu grande, la vicenda si è poi conclusa positivamente con il rilascio ed il rimpatrio del programmatore e l'assoluzione per la Elcolmsoft: tuttavia, ha portato alla ribalta la vulnerabilità dei sistemi di protezione dei contenuti digitali e fatto vacillare la sicurezza degli editori che iniziarono a temere che accadesse con i libri quanto già si verificava nel mondo della musica con gli mp3, una situazione di pirateria selvaggia.

Nel 2002 ed ancora nel 2003 gli annunci di chiusure, fallimenti per le società attive nel settore e-book si susseguono a catena. Nel luglio di quest'anno la Gemstar ha annunciato la chiusura della propria divisione e-book; inoltre, la società ha già interrotto la vendita dei propri e-book reader device ed ha anche cessato la vendita di contenuti nel proprio formato proprietario, una vera e propria ritirata dal settore. In Ottobre anche Barnes&Noble ha annunciato la decisione di uscire dal mercato della vendita di e-book ed ha iniziato a rimuovere tutti i titoli e-book dai propri cataloghi. A motivare queste decisioni vi sarebbe il volume di vendite non corrispondente alle aspettative e la mancanza di una piattaforma per la lettura dei libri elettronici effettivamente diffusa sul mercato. Tutti questi eventi sembrerebbero segnare la fine del "sogno" e-book; d'altra parte, seppur ancora pallidi, all'orizzonte si delineano numerosi segnali che lasciano ben sperare per il sorgere di una "realtà" del libro elettronico che, non necessariamente legata a doppio filo con le esigenze del mercato, possa essere parallela e complementare al libro tradizionale. Ad esempio i dati di vendita di e-book negli Stati Uniti forniti dall'Open eBook Forum evidenziano una crescita del mercato:

dati forniti dai Retailers:

- nella prima metà del 2003 sono stati venduti 660.991 e-book, con un aumento del 40% rispetto all'analogo periodo 2002 (nel quale furono venduti 471.995 e-book);

- il numero dei titoli disponibili è 280.590, con un incremento del 144% rispetto ai 114.736 precedenti;

- il fatturato complessivo derivato dalla vendita di e-book è pari a quasi 5 milioni di dollari, con un aumento del 30% rispetto alle vendite della prima metà del 2002;

dati forniti dagli Editori:

- nella prima metà del 2003 sono stati venduti 620.277 e-book, con un incremento del 60% rispetto all'analogo periodo del 2002 (con vendite pari a 388.589 e-book);

- il numero dei titoli pubblicati è pari a 3.614, con un aumento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2002 (2.485 titoli pubblicati);

- il fatturato complessivo derivato dalla vendita di e-book è pari a poco più di 3,5 milioni di dollari, con un aumento del 29% (2,8 milioni di dollari il precedente).[64]

Sebbene dai dati emerga ancora la scarsa consistenza del settore traspare chiaramente una tendenza di mercato positiva che autorizza a sperare in una futura crescita del comparto.

Numerose, inoltre, sono le iniziative che in ambito accademico e culturale si riallacciano alle tecnologia del libro elettronico: biblioteche digitali, conferenze virtuali, ristampa digitale di testi out of print, tecnologie di print on demand, prestampa di testi scientifici etc. e quindi verosimilmente la sfida del libro elettronico non vedrà esclusivamente nel mercato il suo principale campo di battaglia.


[50] Tale idea presente in Brunella Longo, La nuova editoria, Milano, Editrice Bibliografica, 2001 p. 106 e probabilmente ripresa da alcune discussioni presenti in forum americani dedicati all'e-book, è stata riproposta da molti e si può trovare in diversi articoli e pagine web; tra queste merita di esser ricordata <http://www.ebookit.org/cronologia.htm> che offre una cronistoria assai accurata del fenomeno e-book ed a cui siamo debitori per alcune delle informazioni presenti in questo paragrafo.
[51] "a portable interactive personal computer, as accessible as a book" in
Brian Rampersad, Alan Kay's Dynabook, in The Design of Everyday Things. Computer Software: Mapping our minds to create a brain prosthesis.
<http://www.sheridanc.on.ca/[...]/alan_kay.htm>
aprile 1997, (27 ottobre 2003).
[52] Alan Kay è stato uno dei pionieri dell'informatica; infatti oltre ad aver inventato le interfacce grafiche moderne e tra i primi a concepire i laptop, è stato col suo linguaggio Smalltalk uno dei padri della programmazione orientata agli oggetti. Prima di collaborare come ricercatore con la Xerox al PARC, Kay ha collaborato al gruppo di ricerca dell'ARPA presso l'Università dello Utah, lavorando sia a progetti di grafica tridimensionale, sia al progetto ARPANet, dal quale derivò Internet, contribuendo a creare le ethernet e il modello client-server. Lasciata la Xerox, Kay lavorò per tre anni alla Atari. Nel 1984 ha fatto parte della Apple ed attualmente collabora con la Walt Disney Imagineering.
[53] Per le informazioni di queste pagine si veda: Project Gutenberg, What is PG? HISTORY AND PHILOSOPHY OF PROJECT GUTENBERG, in Project Gutenberg official website
<http://promo.net/pg/history.html>
13 Maggio 2002, (05 settembre 2003).
[54] All'epoca l'accesso agli scarsi computers esistenti era prerogativa di pochi, in taluni casi le capacità computazionali degli elaboratori erano, per così dire, affittate a tempo, a costi assai elevati, ad aziende ed istituzioni.
[55] Questo era particolarmente importante negli anni in cui il progetto iniziò a muovere i primi passi, all'epoca non esisteva una piattaforma hardware e software preponderante come oggi, bensì una serie di piattaforme differenti spesso totalmente incompatibili fra di loro.
[56] L'indirizzo del sito del progetto è: <http://www.gutenberg.net>.
[57] Marco Calvo, Fabio Ciotti, Gino Roncaglia, Marco A. Zela, Frontiere di rete, Roma-Bari, Laterza 2000, p. 107.
[58] Lo shareware è una particolare forma di distribuzione del software che si basa sul principio "prova prima di comprare". I programmatori, soprattutto quelli ancora poco conosciuti, danno talvolta la possibilità all'utente finale di provare i propri prodotti per un tempo limitato (in genere 30 giorni) o per un numero limitato di utilizzi al fine di valutarne la qualità, con l'impegno, spesso soltanto morale, che l'utente paghi quanto dovuto al programmatore nel caso in cui decida di utilizzare il software.
[60] Riccardo Stagliano, King: "Perché ho smesso di pubblicare online", in Repubblica.it
<http://www.repubblica.it/[...]/spiega/spiega.html>
13 dicembre 2000, (29 ottobre 2003).
[61] Annalisa Cuzzocrea, Stephen King ferma il suo e-book, in Repubblica.it
<http://www.repubblica.it/online/[...]/plant.html>
29 novembre 2000, (29 ottobre 2003).
[62] Evolutionbook, La Pianta ha dato ottimi frutti, in Evolutionbook
<http://www.evolutionbook.com/[...]>
19 febbraio 2001, (29 ottobre 2003).
[64] Evolutionbook, Aumentano ancora le vendite di eBook, in Evolutionbook
<http://www.evolutionbook.com/[...]>
24 settembre 2003, (29 ottobre 2003).
<DigiSic />
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