Codifica elettronica dei testi letterari ed e-book:
la marcatura XML TEI ed il trattamento informatico del romanzo Baltico di Matteo Collura

II.7. VANTAGGI E LIMITI DEL LIBRO ELETTRONICO

Il libro elettronico è un oggetto digitale, così infatti lo definisce l'Open eBook Forum nel documento A Framework for the Epublishing Ecology: "un'opera letteraria sotto forma di oggetto digitale, costituito da uno o più identificatori standard, un insieme di metadati e un blocco di contenuto monografico, realizzata per essere pubblicata e consultata mediante dispositivi elettronici". Buona parte dei vantaggi e dei limiti del libro elettronico risiedono nella sua "esistenza digitale" ovvero nel fatto che sia un oggetto costituito di bit. Nel paragrafo "bit ed atomi" abbiamo elencato genericamente le caratteristiche dell'oggetto digitale, desideriamo ora riprendere quell'elenco per illustrare più da vicino le proprietà dell'e-book.

II.7.1. Immaterialità

L'immaterialità rappresenta probabilmente la principale caratteristica degli oggetti digitali e quindi anche dell'e-book, come vedremo nel prosieguo della trattazione; questo comporta dei vantaggi sia per quanto riguarda la trasmissibilità, sia per quanto riguarda la conservazione dei libri elettronici. È da valutare se l'immaterialità dell'e-book costituisca un vantaggio per l'annoso problema della tutela ambientale. "Ogni anno il pianeta perde 14 milioni di ettari di copertura arborea, una superficie che equivale più o meno alla Grecia. L'industria della carta contribuisce alla deforestazione nella misura di circa il 20%, trasformando in pasta di cellulosa il 42% di tutto il legname prelevato a scopi industriali"[97]. Inoltre numerose statistiche dimostrano che la diffusione delle office automation e dei dispositivi di stampa personale, hanno favorito la crescita del consumo mondiale di carta. Paradossalmente l'entrata dell'informatica negli uffici e nelle case ha prodotto un incremento dei consumi di carta, sopratutto della carta formato A4, quella delle stampanti e delle fotocopiatrici. La produzione della carta è un'attività altamente affamata di energia, comporta uno spaventoso consumo di acqua e rilascia nell'ambiente sostanze tossiche e inquinanti. Come ben si può comprendere un maggior uso del digitale per la trasmissione, fruizione e conservazione delle informazioni testuali (documenti, libri, etc.) potrebbe dare un valido contributo alla lotta per la tutela dell'ambiente.

II.7.2. Trasmissibilità

La natura materiale del libro tradizionale fa sì che sia soggetto a tutti i problemi della distribuzione fisica. Una volta stampato il libro deve essere fatto arrivare nelle librerie, con tutti i costi e le problematiche logistiche che questo comporta. Il libro elettronico ha nella grande trasportabilità uno dei suoi più grandi vantaggi. Attraverso l'etere, cavi telefonici, fibre ottiche, un libro elettronico in pochi secondi può esser trasmesso da un capo all'altro del pianeta, a costi sensibilmente inferiori a quelli che si affronterebbero per il trasporto di un libro cartaceo. Considerando che le attività di trasporto tradizionale contribuiscono in modo consistente all'inquinamento ed al consumo energetico, da questo punto di vista il libro elettronico ed eventualmente il Print on Demand, sono sicuramente da prendere in considerazione tra le soluzioni per la creazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile per l'ambiente.

II.7.3. Conservazione

I bit non occupano un vero e proprio spazio fisico se non quello del supporto, che li ospita. I libri tradizionali vengono stoccati in magazzini che hanno dei costi per gli editori, le biblioteche si scontrano spesso con la carenza di spazio e col crescere delle dimensioni della propria collezione libraria sorge il problema dell'ampliamento dei locali. Con i file digitali questo problema è praticamente irrilevante. Ma alla questione della conservazione nello spazio si affianca quello della conservazione attraverso il tempo. Dobbiamo all'attività instancabile dei monaci dei monasteri medievali se il patrimonio testuale dell'antichità è almeno in parte giunto sino a noi. Nel corso dei secoli le biblioteche si sono adoperate per la preservazione e la diffusione della conoscenza, adeguandosi nel tempo alle successive trasformazioni delle tecnologie di produzione e riproduzione dei libri. Al libro, importantissimo strumento per la crescita della nostra civiltà, è stato spesso affidato il compito di custode nel tempo della cultura umana. Anche nell'era del digitale si ripropone la sfida della preservazione nel tempo, alcuni papiri custoditi dalle sabbie del deserto sono sopravissuti per ben due millenni, oggi corriamo il rischio che a causa della rapida obsolescenza tecnologica testi prodotti appena qualche decennio prima divengano inaccessibili nel giro di breve tempo. In questo senso è importante l'adozione di tecnologie e formati standard che diano garanzie di persistenza nel tempo, formati come l'ASCII prima e l'XML oggi, hanno quelle caratteristiche di indipendenza dall'ambiente tecnologico e durevolezza che li rendono adeguati alla preservazione dell'informazione nel tempo[98].

L'informazione digitale è virtualmente eterna, infatti affidata a supporti durevoli è in grado di riproporre inalterata gli stessi contenuti tanto oggi quanto fra duemila anni. La carta di cellulosa ha una vita limitata, con gli anni ingiallisce e tende a sbriciolarsi, la digitalizzazione di alcuni testi stampati dopo la seconda metà dell'ottocento quando si è smesso di stampare su carta di stracci, che aveva una maggior resistenza, per passare alla carta di legno, è divenuta oggi una vera e propria necessità per la preservazione di tanti volumi che vanno rapidamente deperendo. I supporti di memorizzazione magnetici e ottici da noi utilizzati per l'archiviazione dei documenti digitali hanno un'aspettativa di vita limitata e possono essere soggetti a danni e perdita di dati. Per tal motivo è opportuno che vi siano delle istituzioni che si occupino della conservazione nel tempo dell'informazione digitale, sia riversando periodicamente i dati dai vecchi supporti su supporti nuovi (refreshing), sia adottando soluzioni specifiche per la preservazione nel tempo.

In questi anni numerose biblioteche stanno sperimentando nuovi supporti di memorizzazione, che sembrano garantire una durata di vita decisamente maggiore rispetto ai supporti tradizionali. Ad esempio la Biblioteca Nazionale francese ha iniziato ad adottare per l'archiviazione digitale del proprio patrimonio librario il Century Disc un particolare tipo di disco ottico in vetro temperato, rivestito di oro e alluminio e da una lega di nichel e rame, che ha la caratteristica di poter resistere a numerosi possibili disastri ambientali ed a temperature che vanno dai -150° a +350° Celsius, questi dischi garantiscono una durata nel tempo che, come dice il nome, va ben oltre il secolo.

II.7.4. Riproducibilità

La grande riproducibilità degli oggetti digitali può esser vista sia come un limite sia come una opportunità nel caso del libro elettronico. Abbiamo già visto che il principale compito delle tecnologie di DRM è proprio quello di impedire la copia non autorizzata degli e-book, il timore della pirateria ha da una parte frenato i protagonisti del mercato editoriale, dall'altra ha spinto i produttori di software ad integrare nei propri prodotti dei sistemi di protezione, che spesso finiscono per limitare eccessivamente la libertà del lettore onesto e l'ergonomia stessa del libro elettronico, che, come abbiamo visto, in taluni casi non può essere prestato, può essere letto soltanto su determinati supporti, ed ha tutta una serie di altre limitazioni che sicuramente non favoriscono la diffusione di questo nuovo strumento. Fa da contraltare all'insuccesso dell'e-book commerciale il successo delle biblioteche digitali. Se la riproducibilità è un limite per il mercato è invece una grande opportunità per la diffusione della cultura e per quelle istituzioni, le biblioteche, paladine di questa attività. "In generale, per biblioteca digitale si intende una collezione di documenti digitali (sia prodotti mediante digitalizzazione di originali materiali, sia realizzati ex novo) accessibile mediante canali telematici ed eventualmente affiancata da strumenti informatici per la catalogazione dei documenti stessi, e per la ricerca delle informazioni"[99].

Il digitale fornisce nuove importanti possibilità alla diffusione della cultura, un libro digitale non sarà mai indisponibile, sarà sempre possibile fornirne una copia all'utente, in questo caso come si vede la riproducibilità è un vantaggio, inoltre le biblioteche digitali grazie alla telematica sono raggiungibili da qualsiasi luogo in cui sia disponibile una connessione alla Rete. Dove il fine primo non sia il lucro bensì la promozione culturale, il libro elettronico riesce ad esplicitare al meglio tutte le sue potenzialità; oggi sono proprio le biblioteche, nella loro incarnazione digitale, le principali destinatarie ed utilizzatrici dell'e-book e dell'informazione digitale in genere. Le cifre attestano un grande successo di queste iniziative di digitalizzazione, là dove il mercato invece arranca e stenta ad avviarsi.

A titolo di esempio riportiamo l'esperienza della E-book Library organizzata dall'Electronic Text Center della University of Virginia[100], questa biblioteca digitale offre al pubblico al momento in cui scriviamo ben 1.800 e-book di opere libere dai diritti d'autore appartenenti ovviamente sopratutto alla cultura anglosassone; i formati utilizzati sono il Microsoft Lit e Aportis Doc per lettori Palm. Dall'agosto duemila quando il sito ha aperto i battenti sino a maggio duemiladue ben ottomilioni e mezzo di e-book sono stati scaricati dal sito con una media (in continuo aumento) di quasi novemila download al giorno. Molte delle biblioteche digitali che in questi anni hanno visto la luce si vanno sempre più orientando verso XML, la nuova lingua franca del Web, come formato di memorizzazione dei propri testi. L'XML permette sia di effettuare delle interrogazioni anche complesse sui testi sia di produrre dei formati di output adatti ad essere fruiti su dispositivi e con software diversi.

II.7.5. Duttilità

Un oggetto digitale è molto duttile, i documenti digitali possono essere facilmente combinati, elaborati per mezzo di software. Nel caso dei libri elettronici il grosso vantaggio del digitale è dato dai software per l'information retrival, che nel giro di pochi secondi ci permettono di effettuare complesse interrogazioni anche su consistenti corpus librari, operazioni che invece richiederebbero molto tempo o sarebbero quasi impraticabili coi sistemi tradizionali. Un testo digitale è versatile e riutilizzabile, può esser per esempio combinato con suoni ed immagini per produrre prodotti multimediali. Essendo un oggetto informatico, il testo digitale, può essere trattato con gli strumenti della tecnologia informatica, sono quindi innumerevoli gli usi cui può essere adattato, dai software di sintesi vocale a quelli per edizioni critiche, dai motori di ricerca alle applicazioni per la lettura di testi paralleli, solo per citarne alcuni.

Il libro elettronico è oggi una tecnologia giovane, sono ancora molti i passi avanti che si devono fare sia dal punto di vista concettuale sia da quello puramente tecnico, tuttavia è stata aperta una nuova strada che potrà fornire valide opportunità alla cultura e quindi alla libertà.


[97] Andrea Addobbati, Incartati nella rete. Inchiesta sui consumi di carta nell'epoca di Internet, in Athenet On Line, notizie e approfondimenti dall'Università di Pisa N°4 settembre 2001
<http://www.unipi.it/athenet/04/articoli/0004Carta_box3A.html>
19 settembre 2002, (1 dicembre 2003).
[98] Per una approfondita trattazione delle problematiche relative alla conservazione dei documenti digitali vedi: Alberto Salarelli, Anna Maria Tammaro, La biblioteca digitale, Milano, Editrice Bibliografica, 2000, pp. 166 - 172.
[99] Fabio Ciotti, Gino Roncaglia, Il mondo digitale. Introduzione ai nuovi media, Roma-Bari, Editori Laterza, 2001, p.379.
<DigiSic />
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