Codifica elettronica dei testi letterari ed e-book:
la marcatura XML TEI ed il trattamento informatico del romanzo Baltico di Matteo Collura

II.5. STAMPA SU RICHIESTA

Nel capitolo sull'hardware per il libro elettronico ho affermato che "il device di lettura sta al libro elettronico come la carta sta al libro tradizionale"; tuttavia, almeno per il futuro prossimo, sembra proprio che continuerà ad essere la carta il medium principale cui sarà affidato il testo, compreso quello dei libri elettronici.

"Oggi si tende a presupporre che i libri e altri testi digitali verranno letti sopratutto sullo schermo del computer o su strumenti di lettura da tenere in mano, come i Palm Pilots o i lettori Gemstar. Ma per ora non è ancora emerso un mercato per i libri da leggere su schermo, e a mio avviso questo potrebbe anche non diventare mai il modo più diffuso di distribuire i libri on line. Credo invece che la prospettiva più probabile sia che la maggior parte dei file digitali vengano stampati e rilegati su richiesta in punti vendita dotati di macchine - per ora in prototipo - che nel giro di minuti sono in grado di creare a bassissimo costo singole copie praticamente indistinguibili dai libri fabbricati dall'industria editoriale."[86]

Cosi si esprime Jason Epstein nel suo intervento al convegno virtuale tenutosi sul sito www.text-e.org "Schermi e reti, verso una trasformazione della scrittura?"[87], presagendo un futuro probabilmente roseo per la stampa su richiesta . Il Print-on-demand o stampa su richiesta è una tecnologia in base alla quale il contenuto dei libri è archiviato in formato digitale in una struttura hardware, collegata con un sistema di stampa digitale ad alta qualità ed alta velocità per mezzo del quale è possibile ottenere un numero indefinito di copie stampate e rilegate del libro (anche una sola).

Sono numerosi i vantaggi che questa tecnologia offre ad editori, autori e lettori. In primo luogo grazie alla stampa su richiesta è possibile tornare a rendere disponibili titoli ormai fuori stampa.

"In Italia, dove i titoli esauriti nel 1999 sono stati 29.374, si stima che una percentuale fra il 15 e il 20% dei titoli, che pure risultano in commercio, non sia­no in realtà disponibili, causando con ciò non solo disservizi e aumento di costi di gestione degli ordini ma soprattutto perdita di fatturato per le case editrici"[88].

Un altro grande vantaggio di questa tecnologia è che gli editori vengono liberati dal peso e dai consistenti costi dei magazzini, il parco opere di una casa editrice può essere costituito da bit e solo all'occorrenza il libro viene "materializzato". Sono ovvi anche i vantaggi per quanto riguarda il trasporto ed i tempi di consegna dei titoli. È ipotizzabile che in un futuro più o meno prossimo vedano la luce dei chioschi informatici per il print-on-demand, una sorta di distributori automatici self-service del libro, un po' come già avviene per bibite e merendine.

Un importante contributo allo sviluppo di sistemi di stampa su richiesta controllati da remoto potrà forse darlo in futuro l'Internet Printing Protocol (IPP). Un nuovo protocollo internet, che si integrerà a quelli esistenti, grazie al quale una stampante collegata in rete potrà ricevere comandi da qualsiasi computer collegato, si comporterà in sostanza come un server. Ancora in via di definizione, lo sviluppo del protocollo è affidato al Printer Working Group[89], un consorzio internazionale costituito da produttori di hardware e software come Microsoft, Sun e IBM, e da enti che si occupano di standardizzazione e protocolli Internet.

Sono numerose le iniziative per il print-on-demand che in questi ultimi anni hanno visto la luce; in Italia una delle prime è stata Lampi di stampa[90], varata nel 1998 dall'Editrice Bibliografica, nota in Italia soprattutto in quanto titolare per il nostro paese della gestione ed assegnazione dei codici ISBN (International Standard Book Number), dalla Legoprint, una importante azienda grafica italiana, e da Messaggerie libri, il maggiore distributore italiano. Lampi di stampa è una società che, utilizzando le tecnologie digitali per il print-on-demand, si occupa di stampare su richiesta, in accordo con gli editori o con chi ne detiene i diritti (autori, biblioteche, università, ecc.) i libri esauriti o non più disponibili nel mercato librario. Come leggiamo nelle pagine del sito, l'azienda offre agli autori e agli esordienti (in collaborazione con la società Libuk[91], la prima libreria virtuale italiana che mette a disposizione la versione e-book di libri di varie case editrici e di opere classiche e contemporanee inedite o fuori commercio) la possibilità di pubblicare i propri romanzi, saggi, poesie, inserendoli successivamente nel mercato librario.

Agli editori offre la possibilità di riproporre molti titoli esauriti, stampandoli su richiesta, anche una copia per volta, oppure in microtiratura (a partire da un minimo di 100 copie) distribuendoli alle librerie mediante Messaggerie Libri.

Alle università offre la possibilità di stampare in digitale, dietro richiesta, i testi e le dispense dei corsi, oltre a tutte quelle pubblicazioni che potrebbero avere una domanda commercialmente significativa.

Alle biblioteche offre la possibilità di digitalizzare e ristampare in anastatica sia quei volumi che, per la loro frequente consultazione sono maggiormente soggetti a deterioramento, sia quelle opere di grande interesse particolarmente richieste dal pubblico, ma non più disponibili nelle librerie.

Agli enti locali offre la possibilità di recuperare alcune pubblicazioni di rilevante interesse storico-locale, culturale o artistico, da loro edite e disponibili solo in copie d'archivio.

Il catalogo di vendita di Lampi di Stampa viene diffuso presso tutte le librerie. Legoprint si occupa della produzione dei libri, mentre Messaggerie Libri si occupa di tutti gli aspetti riguardanti la raccolta degli ordini e la distribuzione dei titoli alle librerie. Tra gli editori che si giovano dei servizi della società milanese vi sono: Hoepli, Il Saggiatore, Iperborea, Laterza, Longanesi, Tea, Zanichelli, Garzanti.

Molte delle soluzioni per il print-on-demand esistenti si servono della tecnologia Adobe Postscript e, quindi, anche del formato PDF per l'archiviazione digitale dei titoli.

La stampa su richiesta rappresenta soltanto una delle incarnazioni possibili del libro elettronico, un e-book, se di e-book si può parlare, per il print-on-demand deve necessariamente avere caratteristiche di descrizione della pagina dal punto di vista tipografico adeguate alla produzione di un output di stampa di qualità (in ciò il PDF è particolarmente efficace) cosa che però talvolta non corrisponde ad una buona fruibilità a video. Riteniamo che il primo stadio di un e-book debba essere la codifica per mezzo di un linguaggio di marcatura logica del testo basato su XML, in modo da poter avere da un unico sorgente diversi output; grazie a tecnologie come i fogli di stile XSLT, sarà in seguito possibile ottenere i diversi formati finali adeguati alle varie esigenze, stampa, riproduzione a video etc..

Desideriamo concludere questa breve carrellata sulla stampa su richiesta con le parole di Umberto Eco, che interrogato nell'ambito della conferenza virtuale "Schermi e reti, verso una trasformazione della scrittura?" già citata, sul print-on-demand illustra una sua simpatica previsione della libreria del futuro: "ci sono infiniti motivi per cui il print on demand potrebbe essere culturalmente ed economicamente molto positivo, anzi, ho già detto che non faccio profezie, ma se proprio ne dovessi fare una da fantascienza vedrei una libreria del futuro che ha soltanto, come certi luoghi di videocassette pornografiche, la finta cassetta con la copertina e poi uno va a chiedere di stamparla... questo forse è un po' esagerato perché il piacere della libreria sta ancora nello sfogliare, annusare il libro, ma potrebbero bastare alcune copie pilota per la libreria, anche quelle printed on demand, senza passare per la tipografia, e poi in cinque minuti il cliente può avere il libro. La mia previsione è che l'ultimo libro di Stephen King probabilmente sarebbe stampato perché la gente deve comperarlo come panini in fretta, mentre se uno vuole leggere Thérèse Desqueyroux di Mauriac, che magari è out of print, può farselo stampare."[92]


[86] Jason Epstein, Leggere: il futuro digitale, in Text-e convegno virtuale "Schermi e reti, verso una trasformazione della scrittura?"
<http://www.text-e.org/[...]>
trad. it. a cura di Delfina Vezzoli, l'articolo era già apparso nel The New York Review of Books n° 11 vol 48 del 5 luglio del 2001 con il titolo Reading: The Digital Future.
[87] Il convegno virtuale è stato organizzato dalla Biblioteca Pubblica di Informazione del Centre Pompidou, dall'Institut Jean Nicod (CNRS) e dall'Associazione EURO-EDU con il concorso della società GiantChair sotto il patrocinio dell'UNESCO, il convegno si è tenuto sul sito <http://www.text-e.org>, che ospita gli interventi dei relatori.
[88] Cfr. Brunella Longo, La nuova editoria, Milano, Editrice Bibliografica, 2001, p. 165.
[92] Umberto Eco, Autori e autorità, in Text-e convegno virtuale "Schermi e reti, verso una trasformazione della scrittura?"
<http://www.text-e.org/[...]>.
<DigiSic />
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